Presidents Cup – Ernie Els e Tiger Woods capitani della supersfida di golf

La compagine statunitense, guidata da Tiger Woods, e l’International Team, condotto dal sudafricano Ernie Els, danno vita alla 13ª edizione della Presidents Cup (12-15 dicembre), in programma sul percorso del Royal Melbourne GC, a Melbourne in Australia, evento sul modello Ryder Cup dove però gli americani sfidano la selezione del Resto del Mondo, in cui non possono entrare giocatori europei. Lo rende noto la Federgolf.

La Tigre è pronta

La presenza di Tiger Woods è da sempre un valore aggiunto ad ogni manifestazione, ma l’ex numero uno non è mai banale e anche in questa occasione ci ha messo del suo, facendo da un lato discutere e dall’altro rendendo felici i suoi fans.

Infatti si è auto concessa una wild card e così avrà l’insolita veste di capitano-giocatore. A conti fatti, dopo essersi imposto nello Zozo Championship e con il quarto posto della scorsa settimana nel World Challenge, la decisione appare pienamente giustificata.

Con lui saranno in squadra Justin Thomas, Dustin Johnson, Patrick Cantlay, Xander Schauffele, Webb Simpson, Matt Kuchar e Bryson DeChambeau, ammessi di diritto dall’apposita classifica, quindi Tony Finau, Gary Woodland e Patrick Reed, le altre tre wild card, e Rickie Fowler, chiamato a sostituire Brooks Koepka, attualmente infortunato.

Tanti esordienti per Els

Sull’altro fronte si sono guadagnati la convocazione sul campo gli australiani Marc Leishman, Adam Scott e Cameron Smith, il giapponese Hideki Matsuyama, il sudafricano Louis Oosthuizen, il messicano Abraham Ancer, il cinese Haotong Li e il taiwanese C. T. Pan, mentre Els ha concesso le wild card al coreano Sungjae Im, al canadese Adam Hadwin, al cileno Joaquin Niemann e all’australiano Jason Day, che però è stato bloccato da un infortunio e sostituito dall’altro coreano Byeong Hun An.

Numerosi i debuttanti in entrambi i team: cinque tra gli americani (Cantlay, DeChambeau, Finau, Schauffele e Woodland) e sette tra i loro avversari (An, Ancer, Im, Li, Niemann, Pan e Smith).

Bilancia a favore degli USA

Il bilancio è nettamente favorevole agli statunitensi che hanno vinto dieci volte, contro una sconfitta e un pari datato 2003. In quell’occasione dopo il 17-17 finale si effettuò uno spareggio per assegnare il trofeo, protagonisti proprio Woods ed Els, che però fu sospeso per oscurità.

Poiché i giocatori non potevano rimanere un giorno in più fu deciso per l’ex-aequo. Subito dopo fu cambiato il regolamento e abolito il playoff. Se il match finirà in parità la vittoria sarà nuovamente assegnata a entrambe le squadre.

Terza volta al Royal Melbourne GC

Il Royal Melbourne ospiterà la Presidents Cup per la terza volta ed è legato alla prima l’unico successo dell’International Team nel 1998 che fece molto rumore perché il grande Jack Nicklaus passò alla storia come il capitano a stelle e strisce sconfitto con il punteggio più pesante in una gara a squadre (20.5-11.5).

Autore dell’impresa il capitano degli “Internazionali” Peter Thomson che però due anni dopo subì la rivincita degli americani, diretti da Ken Venturi, con tanto di interessi (21,5-10,5). Dopo la valanga di critiche Jack Nicklaus ebbe modo di rifarsi come capitano con due vittorie e il pari ricordato.

La formula del torneo

La Presidents Cup si dipana su quattro giornate. Nella prima si svolgeranno cinque match fourball, nella seconda altrettanti foursome. Nella mattinata di sabato 14 dicembre quattro fourball e nel pomeriggio quattro foursome, quindi domenica 15 dodici singoli.

Sarà assegnato un punto per la vittoria e mezzo per il pareggio. In palio 30 punti. Prima dei singoli tutti i giocatori dovranno aver disputato almeno un incontro, una novità poiché in precedenza i match di doppio da fare erano due.