Si sono da poco conclusi i campionati mondiali giovanili di Karate, e la Nazionale torna da Santiago del Cile con ben cinque medaglie. Un risultato molto importante per i ragazzi ad una manifestazione disputata in un ambiente non proprio sereno, a causa della situazione sociale nel Paese sudamericano.
Qualità più che quantità
“Pochi ma buoni”, si potrebbe definire con questo banale aforisma la strategia adottata dalla Nazionale. L’idea era proprio quella di presentarsi alla competizione con una delegazione ristretta, ma con l’obiettivo di andare a medaglia con tutti i ragazzi convocati. Il bottino raccolto non è pieno, ma è comunque soddisfacente, specialmente per quanto riguarda il kata dove tre atleti su quattro sono riusciti a portare a casa una medaglia.
Ci si aspettava sicuramente di più nel kumite, dove, al contrario, si sono registrati solo due podi. I coach si sono ritenuti comunque soddisfatti delle prestazioni, esaltando, ancor prima della bravura tecnica, la validità etica e morale dei ragazzi, dogma fondamentale della FIJLKAM.
Show nel kata
Nel kata brillano gli ori di Sonia Inzoli, unica convocata per la categoria cadetti, e Alessio Ghinami, partecipante della juniores, insieme alla meno fortunata Sara Soldana, fuori alle eliminatorie. Da esaltare la prestazione di Ghinami che nella finale è riuscito a battere il campione del mondo in carica. Per l’Under 21, Carola Casale porta a casa un importante argento: anche lei come la Inzoli era l’unica convocata della sua categoria.
Gioia e amarezza nel kumite
Per quanto riguarda il kumite, i medagliati sono Daniele De Vivo e Alessandra Mangiacapra, rispettivamente per le categorie Juniores e Under 21. Rimane tanta amarezza per la juniores Asia Agus, uno dei fiori all’occhiello della delegazione, secondo il coach Talarico aveva infatti buone possibilità di andare a medaglia. Lei, come l’altro juniores Carmine Luciano, si è però fermata alle eliminatorie, risultate fatali anche per gli Under 21 Rosario Ruggiero, Nicole Murabito e Veronica Brunori. Dunque un’Italia che prevale più nella forma che nella sostanza, ma che rientra in patria dai Mondiali dgiovanili di karate a testa altissima.