La prima palla a due della nuova stagione NBA si è già giocata. L’Opening Night ha visto la consegna degli anelli ai Toronto Raptors che hanno iniziato l’anno piegando i giovani e arrembanti New Orleans Pelicans dopo un overtime. I campioni in carica hanno aperto il campionato numero 74, quello che è già stato ribattezzato la “stagione delle coppie” perché tutte le 30 franchigie in lizza hanno almeno una coppia di giocatori straordinari.
C’è poi chi ha dei veri e propri alieni e il selvaggio West ne è pieno. Così dopo aver analizzato la Southwest e la Northwest, il nostro viaggio nella NBA si chiude con la Pacific.
Una Division dove ci sono “solamente” una squadra che ha disputato le ultime 5 Finals, con tre vittorie; i Lakers con LeBron e Anthony Davis e i Clippers con Kawhi Leonard e Paul George. Se cercavate i marziani del basket, sapete dove trovarli.
Golden State Warriors
Cinque finali consecutive, tre anelli, 322 vittorie in stagione regolare. Serve altro? Ah sì la presenza di Steph Curry, probabilmente il miglior tiratore da tre della storia nonché due volte MVP della Lega. La squadra di Steve Kerr, inevitabilmente, sta vivendo un anno da interpretare perché le partenze di Kevin Durant e Andre Iguodala, giusto per citare i due leader che hanno lasciato la baia, peseranno tantissimo sull’andamento dei Warriors.
Naturalmente l’infortunio a Klay Thompson, l’altro Splah Brother con Curry, è la terza tegola a cui l’ex play dei Bulls di Michael Jordan dovrà fare fronte. Tutti questi segnali, insieme al livello altissimo dell’Ovest, farebbero pensare a un anno di transizione per Golden State.
Ma c’è un grande ma. Il primo è che Curry ricomincerà a martellare la retina senza la presenza di Durant e per lui che è un agonista nato, quella davanti è una sfida da vincere a ogni costo. Poi se, in attesa di Thompson, DeAngelo Russell confermerà ciò che ha fatto vedere con i Nets, allora Coach Kerr avrà ancora di che sorridere.
Los Angeles Clippers
Avete presente la favola di Cenerentola? Oppure la, classica, storia della sorella sfortunata perché accanto ha una bellezza straordinaria ammirata e amata da tutti. Ecco, fino a questa estate, i Los Angeles Clippers sono stati questo e molto di più. Una franchigia che, da quando è approdata in California 35 anni fa e cioè in pieno Showtime targato Magic e Kareem, è sempre stata vista come l’altra squadra di LA sebbene negli ultimi anni siano andati meglio rispetto ai cugini gialloviola.
Questa estate però è cambiato tutto sotto la sapiente guida di Doc Rivers in panchina: alla corte del coach che ha dato l’ultimo anello ai Celtics sono approdati nientemeno che l’MVP delle ultime Finals NBA, Kawhi Leonard, che si è portato il suo amico Paul George. In un colpo solo la Cenerentola è diventata improvvisamente una principessa che punta decisa a mettersi al dito un anello.
Progetto ambizioso ma secondo tutti gli addetti ai lavori il 2 e il 13 dei Clippers potrebbero sparigliare la concorrenza. Intanto, nell’Opening Night, i Clippers hanno già vinto il primo derby stagionale. E senza Paul George. Se il buongiorno si vede dal mattino…
Los Angeles Lakers
La squadra più glamour con il giocatore più forte del pianeta, LeBron James. Tutto questo sono i Los Angeles Lakers, la squadra più famosa del mondo insieme ai Boston Celtics. Una squadra che però da sei stagioni non raggiunge i playoff. Un record negativo che nell’universo gialloviola vogliono spazzare in un solo modo: vincere il 17esimo titolo agganciando così gli arcirivali biancoverdi come la squadra più titolata della NBA.
Per riuscirci a LA sponda Lakers hanno compiuto una vera e propria rivoluzione: nel cassetto il progetto giovani e all in su un’altra All Star come Anthony Davis. È chiaro che LBJ non vuole assolutamente vivere un’altra stagione come l’ultima in cui per la prima volta in carriera ha fallito i playoff. Certo l’idea iniziale era che si riformasse una sorta di Big Three come ai tempi di Miami ma l’altro indiziato, Leonard, ha preferito l’altra sponda della Città degli Angeli.
Così, sfida nella sfida, LeBron affronterà Kawhi non solo per il primato cittadino ma, cosa ancora più importante, per decretare chi sarà il terzo giocatore della storia, dopo Robert Horry e John Salley, a vincere l’anello con tre squadre diverse. Ah piccola curiosità: la franchigia in comune con cui i due atleti hanno centrato il titolo sono i Los Angeles Lakers…
Phoenix Suns
Nove anni senza playoff dopo una vita a essere sempre tra le squadre top della Western Conference. La storia dei Phoenix Suns parla di due Finals NBA e sei finali di Conference i cui la franchigia dell’Arizona è sempre uscita sconfitta. Da queste parti sono transitati giocatori che hanno fatto la storia della palla a spicchi come Steve Nash e Charles Barkley.
Ora la ristrutturazione dei Suns ha i nomi di Devin Booker e Deandre Ayton. Sarà da loro due, e dalla loro intesa, che passerà il destino attuale e futuro degli arancioblù. Un futuro complesso perché l’ovest è più selvaggio che mai e riuscire a emergere è cosa davvero complicata. Devin Booker, al quinto anno in Lega, è ormai leader e guida della franchigia con numeri che salgono ogni stagione: i 26.6 punti a partita conditi da quasi 7 assist ne fanno una delle point guard più pericolose in circolazione.
Deandre Ayotn, prima scelta assoluta nel 2018, dopo lo scotto iniziale da rookie, ha chiuso l’annata con 16.3 punti e oltre 10 rimbalzi a gara. I playoff, ovviamente, appaiono un miraggio ma chissà che, tra tante litiganti, non emergano proprio i Suns per un posto al sole.
Sacramento Kings
Squadra giovanissima ma, non per questo, meno intrigante. I Sacramento Kings, da ben 13 stagioni con un record negativo e sempre a guardare gli altri giocare i playoff, hanno completato una rivoluzione che lo scorso anno li ha portati a sfiorare la post season con 39 vittorie nel cassetto.
Certo, se possibile, il selvaggio West NBA ha alzato ancora di più il livello ma sia Marvin Bagley che De’ Aron Fox hanno mostrato di avere carattere, muscoli e talento infiniti. Ventenni arrembanti, scelti al Draft con il numero 5 il primo e 2 il secondo, sono le facce su cui la franchigia della California ha impostato il futuro.
Atleti straordinari, con tanti punti nelle mani, Fox e Bagley, che non ha reso secondo le aspettative nella stagione da rookie ma molto è dipeso da Joerger che non ha mai legato con i giovani. L’ex coach dei Kings è stato silurato per far posto a Walton che è in cerca di riscatto dopo un’annata a dir poco difficile in quel di Los Angeles con LeBron e compagni.
Dovesse riuscirci, impresa peraltro non facile, a Sacramento ricomincerebbero a sorridere e chissà, magari, dopo il nono posto dello scorso anno a fare un pensierino a un sogno che si chiama playoff.