Trenta franchigie, un solo anello. L’NBA sta per riaccendere i motori e, dopo una delle sessioni di mercato più clamorose degli ultimi anni, dal prossimo 23 ottobre la caccia ai Toronto Raptors campioni in carica sarà ufficialmente aperta. La stagione numero 74 del campionato più bello del pianeta di basket si appresta a segnare un’epoca: mai come in questa occasione, infatti, praticamente ogni team ha un duo di atleti in grado di spaccare le partite.
Si parte dagli alieni per arrivare ai fenomeni fino a chi fenomeno o alieno sogna di diventarlo: non è un caso che il prossimo campionato sia già stato ribattezzato la “stagione delle coppie”. Il nostro viaggio a Est si chiude con la Atlantic Division, terzo raggruppamento dopo Southest e Central. È qui che sono inseriti i detentori dell’anello dei Raptors: ma questa è una Division dove c’è molto ma molto di più.
Boston Celtics
Diciassette anelli al dito, ventuno titoli di Conference e 22 divisionali. Basterebbero i numeri per dire chi sono, e cosa rappresentano, i Boston Celtics nella NBA. Una leggenda dello sport non solo americano ma mondiale; una squadra che è sempre stata sinonimo di basket ai massimi livelli. Coach Brad Stevens, la vera arma in più dei verdi bostoniani, si appresta a vivere la stagione numero 8 in panchina: solo al primo anno ha fallito i playoff e per due stagioni consecutive ha portato i Celtics alla finale di Conference, sempre stoppato da LeBron James.
Quest’anno ci riprova con un gruppo rinnovato, dopo l’addio a Irving e Hayward, e con due nuovi leader. Il primo è Kemba Walker che, dopo aver giurato amore eterno a Charlotte, l’ha abbandonata per diventare il condottiero di Boston. Starà a lui guidare la squadra e mostrare a tutti di essere leader anche in una squadra da titolo.
Tutti si aspettano poi la crescita di Jayson Tatum. Al suo terzo anno, l’ex Duke vuole prendersi tutto, responsabilità, punti e, magari, trofei. Il fallimento dello scorso anno brucia a tutti ma queste sono le situazioni che esaltano Coach Stevens: da outsider (ma fino a un certo punto) il buon Brad sa che i suoi ragazzi possono diventare una mina vaganti per tutti, Ovest compreso.
Brooklyn Nets
Una Cenerentola diventata improvvisamente Principessa. Quella che doveva essere l’estate del grandissimo ritorno dei Knicks, si è invece trasformata nella festa dei Nets: un gruppo che, dopo il clamoroso sesto posto della scorsa stagione, si è ritrovato ad accogliere Kyrie Irving e Kevin Durant. Due che non hanno bisogno di presentazioni insomma e che lanciano di diritto Coach Atkinson tra i favoriti almeno a Est. Ci sono però, ovviamente, delle incognite.
La prima è capire se, dopo la terribile annata bostoniana, Irving abbia davvero le stimmate del leader. L’ex spalla di LeBron ha coronato il suo sogno, giocare cioè per la squadra del cuore essendo lui nativo di Brooklyn. Il nuovo numero 11 bianconero vuole tornare a respirare il profumo delle Finals, e magari centrare un altro anello.
Irving un colpo lo ha già piazzato convincendo il suo amico Kevin Durant a giocare insieme. Certo l’infortunio al tendine d’Achille ha complicato i piani: c’è chi dice che Kevin salterà tutta la stagione, chi spera di riaverlo per i playoff. Il piano Nets per la caccia al titolo partirà solo nella prossima stagione ma certo se il 7 bianconero dovesse presentarsi ai playoff NBA, le carte potrebbero sparigliarsi di molto.
New York Knicks
Un vaso di coccio insieme a tanti vasi d’acciaio. Questo sono oggi i New York Knicks: la squadra più famosa del mondo ha fallito per l’ennesima volta il suo piano di rilancio. E, beffa nella beffa, ha visto diventare i cugini dei Brooklyn Nets una delle Contender al titolo.
Doveva essere l’estate dei (presunti) Big Three nella Grande Mela: invece Zion Williamson è finito ai Pelicans mentre Irving e Durant si sono accasati a Brooklyn invece che a Manhattan. Insomma solo amarezze per una franchigia che, nel nuovo millennio, ha conosciuto i playoff in sole cinque occasioni. Ma forse una piccola luce, arrivata dal Draft NBA, ci potrebbe essere.
RJ Barrett ha giocato a Duke proprio con Williamson e se non fosse esploso il nuovo idolo di New Orleans avrebbe avuto l’onore di essere chiamato con il numero 1 alla Lotteria. Il canadese è una guardia atletica, aggressiva, dotato di un talento immenso che potrebbe far esaltare il Garden.
Insieme a lui ci sarà Julius Randle. L’ala grande, a 25 anni, deve compiere il definitivo salto di qualità. L’ex Kentucky Wildcats se dovesse migliorare la fase difensiva ha tutte le carte in regola per diventare un All Star e formare una coppia esaltante con Barrett.
Philadelphia 76ers
Tutti, ma proprio tutti, nella città dell’amore fraterno continuano a vedere e rivedere le immagini di quel buzzer beater che, lo scorso 13 maggio, ha segnato la storia non solo dei Sixers ma anche dei Toronto Raptors.
In città però non vogliono guardare indietro ma solo avanti e, i due nomi per farlo, sono sempre gli stessi: Joel Embiid e Ben Simmons. La free agency estiva ha decretato l’addio a Jimmy Butler, perdita pesantissima, mentre c’è stata la conferma di Tobias Harris.
Ma è dai numeri 21 e 25 che passa la stagione dei Sixers. The Process vuole finalmente completare l’opera e giocarsi l’Anello per affiancare il proprio nome a quello di Julius Erving e Moses Malone. I 27.5 punti e 13.6 rimbalzi a partita certificano come Embiid sia uno dei centri più dominanti della NBA: i numeri però sono destinati a crescere ancora.
Insieme a lui Ben Simmons che, dopo il premio di Rookie of the Year nel 2018, ha disputato una passata stagione tra alti e bassi. Le qualità e il QI cestistico del canadese sono assolutamente da marziano: se dovesse trovare anche il tiro da tre, elemento sul quale ha lavorato tutta l’estate, potrebbe diventare un’arma letale con vista sul titolo.
Toronto Raptors
La notte del 23 ottobre i Toronto Raptors apriranno la stagione NBA ricevendo gli anelli dal Commissioner Adam Silver. Dopo, contro i giovani e intriganti New Orleans Pelicans, tenteranno un difficile e complicato back to back. Inutile nasconderlo, in Canada la decisione di Kawhi Leonard ha lasciato tutti a bocca aperta. L’indiscusso protagonista della vittoria del titolo ha scelto Los Angeles.
A Toronto, in attesa di una probabile rivoluzione la prossima estate, si punta su due certezze: Kyle Lowry e Pascal Siakam. Il primo, dopo essere considerato per una vita il Robin prima di DeMar DeRozan e poi di Kawhi, è ora il vero leader dei campioni in carica. Certo le 33 primavere sulle spalle si fanno sentire ma il cuore e la grinta che mette il play nativo di Philadelphia ce l’hanno davvero in pochi.
Pascal Siakam, idolo del Camerun, ha vinto il premio come Most Improved Player nella scorsa stagione e i numeri, che non mentono mai, sono lì a dimostrarlo: l’ala grande, 13.6 punti di media in stagione regolare, è salito addirittura a 19 nei playoff diventando un fattore determinante per il titolo. Ora, a 25 anni, vuole prendersi ancora più responsabilità e portare i Raptors a diventare la mina vagante a Est.