Martedì 22 ottobre lo spettacolo dell’NBA riprenderà il via. L’edizione numero 74 del campionato di basket più bello del pianeta coinvolgerà le 30 che punteranno a conquistare il famoso anello. Si riparte con i Toronto Raptors campioni in carica ma che, dopo il mercato estivo, difficilmente riusciranno a bissare il titolo dello scorso giugno anche se, si sa, nello sport targato USA mai dire mai.
Quella che sta per cominciare sarà la “stagione delle coppie” come è già stata ribattezzata, perché mai come quest’anno l’NBA presenta in quasi ogni squadra almeno una copia di fuoriclasse fino ad arrivare ai binomi di extraterrestri che infiammeranno le arene. Iniziamo una panoramica per Division così da analizzare squadre e binomi che caratterizzeranno l’annata. Il viaggio inizia nella Southeast Division della Eastern Conference.
Atlanta Hawks
La squadra che 5 anni fa arrivò alle finali di Conference con il miglior record a Est, prima di essere spazzata via da LeBron James e dai suoi Cavs, non esiste più. Nelle ultime tre stagioni gli Hawks hanno completato un rebuilding che li ha portati ad avere un roster giovane e accattivante al quale si uniscono dei veterani davvero niente male. La coppia d’oro dovrebbe essere quella formata da Trae Young e John Collins.
Il primo è stato l’unico a insidiare Luka Doncic, con il quale peraltro era stato scambio nella trade con Dallas, per il ruolo di rookie dell’anno: i 19.1 punti e 8.7 assist a partita ne fanno un vero leader chiamato quest’anno a una conferma.
Il secondo si appresta a vivere la terza stagione annata nella Lega dopo la stagione scorsa che lo ha visto chiudere con 19.5 punti e quasi dieci rimbalzi a gara. Su di loro Atlanta punta per fare un pensierino ai playoff visto che a Est la lotta, almeno per le ultime posizioni post season, è apertissima.
Charlotte Hornets
Inutile girarci intorno: la partenza di Kemba Walker direzione Boston, ha creato molto scompiglio nella franchigia di Sua Maestà Michael Jordan. Charlotte, con ogni probabilità, vivrà un’altra annata in linea di galleggiamento tra coloro che son sospesi, insomma senza infamia e senza lode. Ad accendere il tifo dello Spectrum Center dovrebbero essere Terry Rozier e Nicolas Batum.
La guardia di Youngstown ha completato il percorso inverso di Walker e si appresta a diventare il faro dei calabroni: a 25 anni può davvero consacrarsi a livello dei migliori del ruolo. Il francese Batum è ormai un veterano nel North Carolina essendo alla quinta stagione in maglia Hornets. Se riuscirà a completarsi insieme a neo arrivato Rozier, Charlotte potrebbe divertirsi ma non così tanto da arrivare ai playoff.
Miami Heat
I tre volte campioni NBA hanno dato, lo scorso anno, l’addio al loro simbolo indiscusso, Dwayne Wade. L’annata è stata tutt’altro che trionfale ma quest’anno i ragazzi di Erik Spoelstra vogliono tornare a macinare vittorie e riaffacciarsi ai playoff.
L’estate ha portato uno dei free agent più ambiti, Jimmy Butler. La guardia/ala nativa di Houston ha detto addio a Philadelphia per diventare il leader indiscusso alla American Airlines Arena: il numero uno della franchigia, il leggendario Pat Riley, non ha dubbi che possa riuscirci. E se ci crede il signore che ha dato vita allo showtime degli Anni Ottanta con i Lakers di Magic e Kareem, c’è da dargli fiducia.
Insieme a lui dovrebbe far coppia, sempre che il mercato non lo porti verso altri lidi, il 33enne Goran Dragic che lo scorso anno è stato falcidiato dagli infortuni. Lo sloveno rimane un regista con i fiocchi e, qualora dovesse rimanere a Miami e il fisico lo sostenesse, potrebbe essere il giusto complemento per la fantasia e l’imprevedibilità di Butler. Postseason assolutamente alla portata degli Heat.
Orlando Magic
Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando i Magic erano la squadra di Shaquille O’Neal e Penny Hardaway. I ragazzi di Steve Clifford lo scorso anno sorpresero un po’ tutti conquistando la settima piazza a Est prima di venir travolti dai futuri campioni NBA dei Toronto Raptors.
Il processo di crescita della franchigia della Florida non vuole fermarsi e, anche stavolta, il punto fermo si chiama Nikola Vucevic. Quasi 21 punti e 12 rimbalzi a partita: questo lo score del centro montenegrino che è uno dei migliori interpreti del ruolo. Solido fisicamente e mentalmente, Vucevic vuole guidare i Magic ancora una volta verso la gloria.
Insieme a lui ci sarà la scommessa Markelle Fultz. Ebbene sì, l’ex prima scelta di Philadelphia, un talento purissimo su cui puntavano tutti nella città dell’Amore Fraterno, riparte da orlando per provare a dimostrare di valere molto di più dei 7.7 punti a partita nelle sole 33 gare disputate in due anni.
Se i Magic dovessero vincere la loro scommessa, rischiano di diventare la vera mina vagante a Est.
Washington Wizards
La domanda sorge spontanea: può una delle squadre dell’intera NBA con a disposizione uno dei migliori backcourt in circolazione non andare per il secondo anno consecutivo ai playoff? La risposta è sì. La franchigia della Capitale deve fare i conti non solo con un periodo di transizione che l’ha portata, lo scorso anno, a un mediocre undicesimo posto di Conference ma anche con dei bei problemi di carattere fisico. John Wall, leader indiscusso, è alle prese con un grave infortunio e ancora non si sa se potrà rientrare durante la stagione.
Toccherà così al gemello Bradley Beal prendere in mano le redini della situazione. In una Conference dove non ci sono padroni (eccezion fatta forse per i Milwaukee Bucks), tutto è possibile anche che i Wizards facciano la “magia” di agganciare i playoff. Certo se poi a stagione in corso dovessero (ri)trovare un signore con la canotta numero 2, allora le prospettive in quel del Distretto della Columbia cambierebbero notevolmente.