Diabete, scoperta italiana apre la via a nuove strategie terapeutiche

Diabete, una patologia su cui la ricerca continua a fare progressi. E’ di una ricercatrice del Dipartimento di Biologia dell’Università di Tor Vergata, Roma, la scoperta dei meccanismi molecolari che sono alla base della degenerazione funzionale del pancreas nel diabete di tipo 2.

La giovane ricercatrice Francesca Sacco – si legge in una nota dell’ateneo – ha caratterizzato i circuiti molecolari che controllano la produzione di insulina in risposta alle variazioni della concentrazione di glucosio ed ha identificato una proteina, GSK3, la cui attività è responsabile della degenerazione funzionale delle isole di Langerhans.

Lo studio, pubblicato nell’ultimo numero della prestigiosa rivista Cell Metabolism, si compone dei risultati di una ricerca svolta in collaborazione con il gruppo del Prof. Matthias Mann all’istituto Max Plank di Biochimica (Monaco, Germania).

La concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia) – si legge – è regolata da un complesso circuito cellulare e molecolare coordinato dall’ormone insulina. Nel pancreas, le isole di Langerhans sono i sensori del  glucosio e attraverso la produzione di insulina ne regolano la concentrazione nel sangue. L’insulina, a sua volta, stimola alcuni organi, come il fegato e i muscoli, a prelevare il glucosio dal sangue, limitando di conseguenza l’innalzamento della glicemia.

Un qualsiasi difetto in questo complesso sistema di regolazione causa il diabete, una sindrome metabolica che affligge circa 350 milioni di persone nel mondo. Il diabete di tipo 2 è caratterizzato da una perdita progressiva della funzionalità delle isole di Langerhans che diventano incapaci di produrre insulina. Sacco – spiega la nota – ha dimostrato che un inibitore farmacologico di GSK3 è in grado di ripristinare la funzionalità delle isole di Langerhans di topi diabetici, aprendo la strada allo sviluppo di nuove strategie terapeutiche per combattere il diabete di tipo 2.