Matteo Berrettini scrive ancora una volta la storia del tennis italiano. L’azzurro, numero 8 del ranking mondiale, lo diventerà lunedì prossimo, si è qualificato per le ATP Finals in programma a Londra dal prossimo 10 novembre. La conferma si è avuta quando Gael Monfils, anche lui in corsa per entrare tra i migliori otto dell’anno, è stato sconfitto dal canadese Denis Shapolavov nei quarti a Parigi.
Un risultato tanto clamorso quanto meritato per il tennista romano che così, 41 anni dopo Barazzutti, riporta il tricolore sul terreno del vecchio Masters.
Stagione pazzesca
Berrettini, dopo aver chiuso il 2018 da numero 54 del mondo, ha iniziato una scalata perentoria che lo ha portato a conquistare due titoli ATP, Budapest sulla terra e Stoccarda sull’erba, prima dell’exploit agli ultimi US Open dove è arrivato fino alle semifinali fermato solo da Rafa Nadal.
L’ultima parte di stagione ha visto l’azzurro sempre protagonista fino a giungere a questo traguardo meritato per chi, dopo Adriano Panatta (numero 4 nell’agosto 1976) e Corrado Barazzutti (numero 7 nel 1978), è il miglior italiano di sempre da quando è stata introdotta la classifica ATP nel 1973.
ATP Finals
Sia Panatta che Barazzutti, nel 1975 e nel 1978, non vinsero nessuna delle sfide del girone: Adriano perse da tre leggende come Orantes, Nastase e Ashe mentre Corrado cedette a Ramirez, Dibbs e Gottfried. Lunedì 10 novembre, a Londra, Novak Djokovic, Rafael Nadal, Roger Federer, Daniil Medvedev, Dominic Thiem, Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas, il meglio del tennis mondiale, si ritroverà per cercare di conquistare le Finals. E insieme a loro, dopo 41 anni, sarà presente anche un tennista azzurro.