Mélanie de Jesus dos Santos si aggiudica il Concorso Generale dei Campionati d’Europa di Ginnastica Artistica Femminile, in corso a Stettino in Polonia. La diciannovenne di Schœlcher con il totale 55.433 strappa la corona alla britannica Elissa Downie, superandola di 68 millesimi. La campionessa uscente si deve accontentare della piazza d’onore a quota 55.365. Bronzo con 55.065 per Angelina Melnikova, vice campionessa olimpica a squadre con la Russia. Lo rende noto la Federazione Italiana di Ginnastica.
La diciottenne di Voronez, leader del torneo di qualificazione, si arrende all’ultimo esercizio della quarta rotazione, con il 13.566 al corpo libero, e paga un errore alla trave. L’esplosività della transalpina, cresciuta nel Pôle France di Saint-Étienne, e una gara senza errori, vinta proprio alla trave e al corpo libero (specialità della quale detiene il titolo UEG conquistato a Glasgow nel 2018) non lasciano speranze alle inseguitrici che non possono far altro che applaudire la nuova stella continentale.
E pensare che la dos Santos è tornata in attività nel giugno del 2016, dopo il difficile passaggio di categoria e soprattutto la rottura del legamento crociato che la costrinse a nove mesi di stop, in un periodo cruciale della sua carriera. Terza nell’individuale di Cluj Napoca si prende oggi una rivincita contro la sfortuna.
Una parabola simile vissuta dall’azzurra Alice D’Amato, anche lei frenata da una serie di infortuni. La genovese della Brixia chiude al quarto posto, ai piedi di un podio estremamente competitivo, con il personale di 53.233. Peccato per la caduta alla trave sulla ruota senza mani quando era ancora in corsa per una medaglia. Sulla pedana centrale sporca qualche salto artistico e dice addio a sogni che, in verità, sembrano solo rimandati.
Chiude sesta Giorgia Villa, attesissima al debutto tra le big dopo aver dominato lo scorso anno tra le Juniores. La campionessa olimpica giovanile di Buenos Aires cade alla trave sul salto raccolto avvitato e conclude con un ampio passo sul doppio carpio in uscita. Scarsa anche la prima diagonale al corpo libero sul doppio teso dietro. La promessa di Ponte San Pietro, reduce da una frattura al dito della mano e da un problema al piede, ancora afflitta da un fastidioso stato influenzale, taglia qualcosa anche in terza diagonale e si ferma sul sesto gradino assoluto, con 52.999. Due azzurre tra le prime sei del Vecchio Continente è una storia comunque a lieto fine.
“Dire che sono contento è poco – ha dichiarato il DTN Casella – Il potenziale espresso ci fa ben sperare in vista dei Mondiali di Stoccarda, il prossimo autunno. Rinunceremo a partecipare agli European Games di Minsk proprio per concentrarci sulla rassegna iridata, qualificante per Tokyo 2020. Giorgia ha stretto i denti, dimostrando di essere una combattente. Alice è venuta fuori da due anni difficili, recuperando dalla rottura del crociato e dalla frattura del malleolo. La sua è una bellissima medaglia di legno”.
Domani si ricomincia con le finali di specialità: corpo libero maschile (con Nicola Bartolini “ripescato” per il forfait del britannico Dominick Cunningham), cavallo con maniglie e anelli (con Marco Lodadio terzo in qualifica ad un decimo dall’ucraino Igor Radivilov), volteggio femminile (con Asia D’Amato, la gemella di Alice, ammessa con la quarta media) e parallele asimmetriche.
Foto © Simone Ferraro